I dati di Megaupload verranno restituiti: Kim Dotcom ha vinto!

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  1. Gabberwillneverdied
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    A poco più di un anno dalla chiusura di Megaupload e dall’arresto del creatore Kim Dotcom (nato Schmidtz) arrivano nuove ed interessanti notizie dal processo che portò non solo al sequestro immediato di tutti i dati presenti su Megaupload - con un ingente danno verso chi si affidava al servizio cloud per custodire materiale legale, ma anche ad un raid nella villa di Dotcom, che ebbe come conseguenza diretta il sequestro di tutto il materiale di backup.

    kim-dotcom-twitter



    Il giudice dell’Alta Corte Neozelandese Helen Winkelmann ha decretato oggi che tutto il materiale digitale che non infrange la legge dovrà essere riconsegnato nelle mani di Kim Dotcom, ma non è tutto.

    Infatti non solo l’FBI dovrà restituire a proprie spese i dischi contenenti il materiale sequestrato, ma dovrà esplicitare in maniera dettagliata quali sono le informazioni digitali considerate strettamente necessarie per l’inchiesta contro l’ei fu Megaupload. In più, lo stesso comportamento dovrà essere assunto anche dalla polizia neozelandese. La signora Winkelman ha chiesto agli organi competenti di comunicare la sua decisione all’FBI.

    A migliorare – per Dotcom e i suoi – la situazione, arriva inoltre l’ordine del giudice di distruggere - una volta riconsegnati i dati al legittimo proprietario - tutte le copie dei dischi in circolazione contenenti dati non interessanti ai fini dell’indagine. Dopo Germania e Canada, quindi, anche la Nuova Zelanda sembra contribuire a restituire un po’ di legalità a questo processo costellato di macchie oscure.

    Questa è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità di gestire i crimini digitali da parte delle più alte cariche esecutive al mondo: non solo alcuni punti dell’indagine sono considerati viziati, ma come certamente saprete Kim Dotcom è stato in grado di aprire la piattaforma MEGA, cugina minore di Megaupload. E chissà che dopo tutta la caciara, i danni alle aziende che si affidavano a Megaupload, un raid di dubbia legalità (il giudice Winkelmann aveva già giudicato in tempi non sospetti illegale il raid nella villa di Dotcom) il tutto non si risolva con una pacca sulla spalla e la promessa di “non rifarlo mai più”.

    Kim Dotcom esulta giustamente su Twitter per questa agognata conquista, ma… cosa ne penseranno tutti gli utenti ritrovatisi improvvisamente senza i loro dati importanti?

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0 replies since 1/6/2013, 17:22   4 views
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